Ogni essere umano (il me, il sé) è una casa con un’individualità unica. L’abitante deve essere in armonia con questa casa, trovandosi all’interno di essa, soprattutto al centro, cosciente allo stesso tempo dell’esterno,  nella propria forza e nella propria totalità. Sto bene nel mio spazio interiore, sono nella mia casa. Il mio spazio è come lo desidero, lo decoro e lo arredo utilizzando le mie capacità, i miei desideri e i miei bisogni. Il limite tra il mio essere interiore e il mio corpo è la facciata del muro interno (la coscienza).

Nella mia casa non c’è nessuno da accontentare a parte me stesso, posso guardare il mondo esterno, gli altri, la strada, attraverso le finestre chiamate occhi, posso anche comunicare con l’esterno attraverso la porta, cioè attraverso la bocca, la voce, le braccia e le mani. Posso condividere con gli altri attraverso i muri della casa, vale a dire il corpo fisico.

I miei muri sono stati edificati (materiali da costruzione) attraverso la mia conoscenza, il mio sapere, i miei condizionamenti, le emozioni represse e le mancanze – che potrò riempire dallo spazio interiore attraverso la coscienza. Posso muovermi restando connesso alle mie radici, alle basi, le fondamenta che sono le gambe e i piedi.

Tutto ciò posso farlo senza uscire dalla mia casa. Allo stesso modo posso, per un certo tempo, condividere con un’altra casa, invitandola (la ricettività) in una stanza riservata agli amici che si chiama il cuore; a mia volta posso essere invitato nel cuore dell’altro. Posso offrire (offerta) tutto quello che sono (attraverso il plesso solare), ma non devo mai separarmi dalla mia casa. Finché sono all’interno, non temo niente, non ho bisogno di chiudere porte, finestre, di mettere serrature di sicurezza, nessuno può invadere la mia casa. Quando non accettate qualcuno è come se chiudeste porte e finestre e quindi non potrete incontrare  la persona nella sala di ricevimento (il cuore).

Se vi trovate all’esterno della vostra casa, tutti i giochi di potere, di sopravvivenza, di valore nutriti dall’ego, dalla mente (il topo) e dall’incoscienza (la facciata esterna del muro) si esprimeranno.

Non devo dire Sì se sto pensando NO,  poiché non ho bisogno di nessuno. Sono venuto sulla terra per me, con gli altri che si trovano attorno alla mia casa, nel giardino, nella periferia.